COS’È UN BESTIARIO?
Un Bestiario, o Bestiarium, è una raccolta medievale di testi illustrati, che descrivono animali.
Questa particolare categoria di libro, ebbe il suo periodo di maggiore diffusione nel XIII-XIV secolo, soprattutto tra Francia e Inghilterra.
Un bestiario raccoglie brevi descrizioni di animali accompagnate da spiegazioni di natura morale e allegorica e spesso anche riferimenti alla Bibbia.
La caratteristica più peculiare di un bestiario è il fatto che insieme ad animali realmente esistenti o esistiti, siano presenti anche descrizioni dettagliate di creature immaginarie e parte del folclore popolare, come gli unicorni, i draghi, i satiri o altri esseri mitologici.
Queste creature vengono associate con disinvoltura, e senza alcuna separazione, alle descrizioni di animali comuni o esotici.
Altri testi, simili ai bestiari ma di diversi argomenti sono i lapidari, che descrivono minerali e rocce, e gli erbari che trattano delle erbe medicinali.
Tra i bestiari più famosi vi sono il Bestiario di Aberdeen (dal quale sono tratte la maggior parte delle informazioni di questo testo), Il Bestiario di Ashmole (MS Ashmole 1511, strettamente legato al precedente), il Fisiologo (Physiologus) e il Liber Monstrorum de Diversis Generibus.
ILLUSTRAZIONI
Le descrizioni di un bestiario sono spesso accompagnate da illustrazioni che mostrano l’aspetto della bestia in esame.
Come è possibile notare, esaminando questi disegni, la conoscenza della reale anatomia della creatura passa in secondo piano rispetto all’esagerazione e all’approssimazione delle sue caratteristiche, e alla rappresentazione dei suoi tratti distintivi, e significati simbolici.
Ad esempio, si può osservare l’immagine della iena tratta dal Bestiario di Aberdeen (manoscritto miniato inglese del XII secolo), la si confronti con l’immagine di una vera iena.
L’animale è ritratto con un’anatomia decisamente fantasiosa rispetto all’aspetto reale della bestia.
I suoi tratti distintivi sono tutti presenti, ma sono rappresentati in modo esagerato, ad esempio il tipico pelo arruffato sul dorso della iena, nell’illustrazione diventa una sorta di criniera di aculei e la pericolosa dentatura del predatore è esagerata in modo spaventoso.
La iena è colta nell’atto di divorare con avidità un corpo umano, per divulgare la reale abitudine dell’animale di nutrirsi di carcasse e al tempo stesso incutere nell’osservatore il timore di una simile fiera esotica.
Sono presenti anche molte approssimazioni, come ad esempio le zampe della creatura che invece di assomigliare ad arti canini, sono rappresentate come artigli d’uccello (fatto ricorrente in molte illustrazioni di bestie non-aviane che vengono mostrate con zampe di gallina).
I motivi di simili deformazioni sono i seguenti: molte di queste illustrazioni erano spesso frutto di racconti di sporadici incontri con animali esotici che ancora non erano stati descritti, il vero aspetto della creatura, quindi, era difficilmente verificabile.
Gli autori delle illustrazioni riempivano i vuoti dell’anatomia con ciò che conoscevano, ad esempio parti di animali più comuni che potevano osservare più facilmente, come cani, gatti, pecore e altri animali da fattoria, che infatti sono rappresentati in modo più attendibile.
Si osservi ad esempio, nelle illustrazioni seguenti (entrambe dal Bestiario di Aberdeen), come la raffigurazione dell’esotico elefante africano risenta di una forte approssimazione e come invece l’agnello venga mostrato in modo piuttosto attendibile.
Inoltre la mancanza di informazioni sulle reali abitudini della bestia permetteva di attribuire ad essa caratteristiche fantastiche e capacità soprannaturali provenienti dal folclore.
Talvolta l’aspetto della creatura veniva deformato di proposito semplicemente per seguire motivi decorativi.
SIGNIFICATI ALLEGORICI E RELIGIOSI
Lo stesso Bestiario di Aberdeen inizia con la storia biblica della Creazione.
Le sue prime pagine sono dedicate alle varie fasi illustrate dei sette giorni della Creazione, in seguito il libro inizia a descrivere le specie animali a partire dal leone e proseguendo con altri felini, la tigre, il pardo (leopardo) e la pantera.
Ogni animale è accompagnato dal testo che ne descrive le caratteristiche e il significato allegorico.
Ad esempio il leone è spesso collegato al coraggio e alla regalità.
In quanto re degli animali viene addirittura associato alla figura di Cristo.
Altri animali invece, sono associati a caratteri negativi:
Si può osservare come, nella categoria dei serpenti siano presenti anche creature mitologiche quali il basilisco (noto per il suo letale veleno), il drago (da sempre associato in Europa a significati malevoli e talvolta satanici), e le sirene (seduttrici e ingannatrici).
Il motivo di ciò è forse che il serpente è sempre stato citato nel folclore come animale malvagio e ingannatore (tentatore nella Bibbia), per il suo veleno, o per il suo modo furtivo di muoversi.
Creature mitologiche dalle caratteristiche simili erano posizionate nella stessa categoria in quanto “affini” dei serpenti, e quindi serpenti dal punto di vista allegorico.
Questi testi sono fonti per rappresentazioni didattico-moraleggianti: l’ammonimento contenuto in questi messaggi è di rinunciare al vizio, in quanto bestiale e mostruoso, e perseguire la virtù.
L’elefante, nei bestiari e nelle illustrazioni dell’epoca, viene rappresentato molto frequentemente in lotta con un drago, come si può notare nell’immagine più in alto.
L’idea che elefanti e draghi siano mortali nemici risale all’Alto Medioevo e proviene da influenze bibliche.
L’elefante e la sua compagna rappresentano Adamo e Eva, quando sono ancora senza peccato nel giardino dell’Eden, il drago, ovviamente, è il serpente tentatore.
Un altro esempio del significato allegorico degli animali utilizzato nel Medioevo è il “Segno della Spada”.
Un insegnamento tratto dal Flos Duellatorum del friulano Fiore de’ Liberi, un trattato di scherma medievale che oltre a mostrare le differenti poste del duello con la spada, mostra tramite illustrazioni di animali, le caratteristiche che un bravo schermidore deve avere.
Tutti questi animali sono legati da un guinzaglio alla figura umana che regge le spade, simbolo del controllo che lo schermidore deve avere su queste bestie simboliche. Esse sono:
- La fortezza, rappresentata da un elefante che regge una torre sul dorso. L’elefante simboleggia la fermezza che lo schermidore deve avere per riuscire a mantenere l’equilibrio, sostenendo sempre il peso del resto del corpo.
- Il coraggio, rappresentato da un leone che tiene un cuore tra le zampe. Il leone simboleggia l’audacia e la temerarietà, il fatto che il leone tenga sotto la zampa il cuore vuole suggerire che lo schermidore deve riuscire a dominare il proprio coraggio in modo che non diventi cieco furore o avventatezza.
- La velocità, rappresentata dalla tigre che regge una freccia. La tigre simboleggia l’agilità e la capacità di reazione che uno schermidore deve avere.
- La prudenza è rappresentata da una lince, sotto la cui zampa vi è un compasso. La lince simboleggia la strategia e la capacità di gestione della misura, che permette di valutare il proprio avversario e la sua posizione prima di colpire.
Tutti gli animali mostrati nell’antica illustrazione del Segno di Spada presentano le tipiche approssimazioni dei bestiari, tanto che è quasi impossibile riconoscere, ad esempio, la tigre ad una prima occhiata, poichè assomiglia più ad un cane. La lince, invece, nel trattato viene chiamata Lupo Cervino, identificata come “lupo”, nonostante sia un felino, quindi appartenente a un genere completamente diverso.
FONTI:
- Il Codice degli Animali magici, simboli, tradizioni e interpretazioni – Roberto Marchesini – Sabrina Tonutti.
- https://www.centrostudilaruna.it/bestiari-medievali.html
- http://www.minimaetmoralia.it/wp/bestiari-una-guida-ragionevole/
- https://www.karwansaraypublishers.com/mwblog/the-everlasting-fighting-between-elephants-and-dragons/
A cura di Enrico Giusti