GLI ABITI E GLI OGGETTI DI SCENA
Una delle caratteristiche più evidenti dell’esibizione artistica è data dall’abbigliamento e dagli oggetti usati degli attori. Gli abiti posso essere una parte focale nel caratterizzare i personaggi ed il duello, e gli attori possono interagire in maniera particolare con i propri abiti o con quelli del compagno: possono usarli per infastidire l’avversario, può essere che per eseguire il duello debbano spogliarsi di una parte del loro vestiario, o anche vestirne ulteriori. Alcuni capi di abbigliamento posso addirittura essere usati come veri e propri strumenti difensivi o offensivi: giacche imbottite (gambeson), corazze, mantelli e cappe.
Con il regista ed il costumista vanno definiti accuratamente gli abiti di scena che avranno gli attori duellanti: salvo esigenze di copione imprescindibili – che andranno però a condizionare la costruzione del duello – l’abbigliamento dei duellanti dovrebbe essere comodo e permettere in maniera agevole l’esecuzione del combattimento. Potrebbe essere anche previsto di far spogliare gli attori del superfluo prima del confronto ed inserire tale fase come vera e propria pratica rituale all’interno del copione.
GUANTI, CALZATURE E PROTEZIONI
Per favorire una corretta presa dell’arma, indipendentemente dall’ambientazione del duello e meno che questo non vada ad estraniare la scena, si consiglia sempre l’uso quantomeno di guanti in pelle.
Talvolta, in alcuni spettacoli, per sottolineare la virilità dei personaggi, si decide di far combattere gli attori a torso nudo. Per quanto la cosa sia comunque fattibile, si consiglia far vestire gli attori almeno di una camicia, onde evitare possibili tagli o graffi che potrebbe compromettere l’esibizione.
Sempre considerando le esigenze di copione, sarebbe anche opportuno che i combattenti siano vestiti quantomeno con dei pantaloni ed una camicia.
Per le calzature si suggerisce che tali siano sempre dotate di una suola in gomma antiscivolo, considerando che buona parte dei palcoscenici hanno un pavimento in legno liscio.
Per quanto non espressamente indispensabile, a seconda della pericolosità del duello, si consiglia l’utilizzo di ulteriori protezioni sotto l’abito di scena (conchiglia paragenitali, paraseno, imbottiture varie).
A seconda del duello che si realizza, potrebbe essere inserito nella dinamica scenica anche la vestizione di particolari protezioni ben visibili, per enfatizzare la pericolosità dell’azione.
LE ARMI DI SCENA
È importante che il Maestro d’Arme, in accordo con il regista, definisca quali saranno le armi di scena, dovendo porre l’attenzione all’ambientazione, ai personaggi, all’epoca storica, alla sicurezza degli attori e del pubblico.
Se si decidesse che il duello è ambientato all’inizio del Quattrocento e che i personaggi si devono affrontare con delle spade a due mani, le armi di scena usate potranno essere riproduzioni di armi dell’epoca, in metallo, perfette come ricostruzione, ma né affilate, né appuntite.
Di grande resa scenica, ma certamente con un grado di difficoltà maggiore, potrebbe essere la scelta di realizzare un combattimento con armi doppie (spada e pugnale), o dove vi sia la presenza di uno strumento difensivo abbinato (un brocchiere, uno scudo), o usando attrezzi dall’utilizzo ibrido come la cappa, che può fungere sia da abbigliamento, sia da oggetto difensivo ed offensivo.
Alle precedenti possibilità si aggiungono le armi corte, quali coltelli, pugnali o baionette, in cui la distanza di lavoro dei due combattenti è molto più stretta, impedendo spesso al pubblico una chiara visione dell’azione: si devono in questo caso adottare delle guardie o delle posizioni di minaccia più ampie, ad una larga misura, per poi risolvere l’azione con pochi rapidi movimenti, affiancando tante brevi sequenze di azione, dialogo e ritorno in minaccia.
Infine ci sono le armi inastate, che prevedono movimenti ampi, ma che su un palcoscenico ristretto diventano di grande impedimento e posso essere rischiose anche per chi sta in scena assieme ai combattenti.
LE ARMI DA ALLENAMENTO
Gli attori combattenti dovrebbero avere lo strumento di lavoro in mano già dal primo giorno, per percepire la forma ed il peso dell’arma, capire qual è lo spazio espanso in cui il loro movimento ha incidenza, quanto affaticamento può comportare l’utilizzo prolungato nel tempo.
Purtroppo talvolta è una condizione difficilmente realistica, principalmente per la muscolazione, in quanto il corpo deve necessariamente abituarsi gradualmente a sostenere un attrezzo ed un peso a cui non è abituato e a considerare misure spaziali prima non considerate.
Per iniziare quindi si consiglia l’uso di qualche simulacro, con forme e misure più possibile simili a all’attrezzo che poi verrà effettivamente impiegato. Gli attori vanno allenati alla pratica in sicurezza, partendo con movimenti lenti ma precisi. Man mano che si sentiranno più a loro agio con lo strumento, si può aumentare gradualmente la velocità ed eventualmente integrarne progressivamente il peso, per avvicinarsi sempre più a quello dello strumento usato nell’esibizione.
a cura del M° Fabio Scolari